Lc 5, 27-32
“Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” ci dice il Signore nel vangelo di oggi, e poi aggiunge: “perché si convertano”. E così egli definisce le due fasi di ogni conversione autentica. Riconoscere che siamo peccatori richiede spesso molto tempo, perché non è tanto facile vedere la nostra realtà, le nostre resistenze, le nostre povertà. E poi, cominciare un vero cammino di conversione: cioè non scoraggiarsi di fronte alla propria fragilità, e ricominciare senza fine finché Dio faccia in noi ciò che la natura non riesce a cambiare.
Queste due fasi non si susseguono, sono simultanee. Perché riconoscere il proprio peccato significa desiderare cambiare. E desiderare cambiare suppone di vedere la nostra imperfezione.
Dom Guillaume Jedrezjack