15 ottobre, Santa Teresa d’Avila, o Santa Teresa la Grande. Il solo nome di questa grande donna, benché si collochi nel ‘500, ormai anni-luce da noi, evoca una serie di eventi fuori dell’ordinario:
Riforma molti monasteri del suo antichissimo Ordine, il Carmelo, che vivevano tiepidamente: ma allora i monasteri di vecchi Ordini si possono rivitalizzare? Possono ancora vivere a gloria di Dio?
Fonda molti altri monasteri, in condizioni difficilissime: in ogni situazione, in ogni epoca un monastero può nascere!
Coinvolge un santo teologo, san Giovanni della Croce, la cui influenza anche grazie a lei sarà grandissima, nella sua impresa.
La sua dottrina spirituale è tale che viene proclamata Dottore della Chiesa.

Nonostante tutto questo, i secoli passano, il mondo cambia, la santissima dottrina di questa Maestra di preghiera diviene molto difficile da leggere e da praticare.
Ma per la Provvidenza non è un problema: nel 19° secolo suscita una piccolissima Carmelitana, quasi una bambina che attraverso il suo diario (storia di un’anima) ci lascia una dottrina spirituale completamente differente nel suo metodo, eppure della stessa qualità e sapienza: è santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, proclamata Dottore della Chiesa, la cui festa abbiamo celebrato il 1° ottobre. Non è una riformatrice, né una fondatrice: cambia i cuori dal di dentro e in questo modo cambia anche il mondo, lo evangelizza. É Patrona delle Missioni.
La dottrina della piccola Teresa è ancora valida e accessibile per noi; e tuttavia ancora il mondo vive grandi trasformazioni e grandi domande. Il Carmelo ci dona in risposta un’altra Santa, Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein. Una studiosa, che mette la dottrina spirituale carmelitana a confronto con la filosofia moderna, ci dona la scientia crucis, muore martire ad Auschwitz, nel 1942 a causa della sua nazionalità ebrea e della sua fede cristiana. É proclamata patrona d’Europa.
La Chiesa ci fa chiedere oggi: O Dio, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato nella chiesa Santa Teresa d’Avila per indicare un nuovo cammino di perfezione, concedi a noi, tuoi fedeli, di nutrirci spiritualmente della sua dottrina e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità.
Concedici anche, vogliamo aggiungere, di essere infiammati dal tuo stesso coraggio, dalla tua stessa fede, dal tuo stesso amore per Gesù, per poter riaccendere i nostri carismi nel mondo; perché tutti i paesi della terra fioriscano di preghiera e in tutti i focolari si riaccenda la gioia.
In questo giorno vogliamo presentarvi un Carmelo. Il Carmelo di Rapallo, arroccato sulla montagna sotto il santuario mariano di Montallegro.

La comunità è piccola e coraggiosa, poche sorelle di differenti età che tenacemente, da anni, lottano per rinnovare la propria vita e renderla sempre più simile a quella degli antichi padri e delle grandi madri, sempre più aperta all’ascolto di quello che lo Spirito chiede oggi alla Chiesa.

Con fatica hanno costruito il loro monastero, hanno attuato un trasferimento lasciando il luogo affollato e turistico dove si trovavano; hanno tenacemente lottato per la qualità della loro liturgia, accoglienza, formazione, vita fraterna. Hanno raggiunto diversi obiettivi, stanno lottando ancora.

Vogliono vivere, a lode di Dio, intercedendo per il mondo.

