Non abbiamo mai in questa pagina parlato di sinodo, sinodalità. Mentre sui giornali echeggiano le polemiche sul tema, i monasteri perseguono una riflessione che ci permetta di entrare nella comprensione di quello che, a ben vedere, è il nostro pane quotidiano: unità ecclesiale e preghiera, camminare insieme nella comunione ecclesiale ed eucaristica.
Pubblichiamo un piccolo stralcio della riflessione presentata da madre Maria Francesca Righi, OCSO, sul tema: “La Liturgia matrice di sinodalità” alle religiose dell’USMI di Volterra (17 aprile 2023)
17 aprile 2023
La liturgia matrice di sinodalità
ADSUMUS
(*Preghiera per il Sinodo – Antica preghiera allo Spirito Santo)
Siamo qui dinanzi a Te Adsumus Siamo qui dinanzi a te,
o Spirito Santo:
sentiamo il peso delle nostre debolezze,
ma siamo tutti riuniti nel tuo nome;
vieni a noi, assistici,scendi nei nostri cuori:insegnaci tu ciò che dobbiamo fare,mostraci tu il cammino da seguire,
compi tu stesso quanto da noi richiedi.
Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni,
perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo,
hai un nome santo e glorioso.Adsumus, Domine Sancte Spiritus,
peccati quidem immanitate detenti,
sed in nomine tuo specialiter aggregati:
veni ad nos, adesto nobis;
dignare illabi cordibus nostris:doce nos, quid agamus;
quo gradiamur ostende;
quid efficiamus, operare.Esto solus et suggestor,
et effector judiciorum nostrorum,
qui solus cum Deo Patre,
et ejus Filio
nomen possides gloriosum:Triplice imperativo, cfr l’esperienza di Pentecoste
in Atti (2 e 15)
Sii con noi Adesto… cfr ad vocatus La presenza della chiesa chiede la Presenza dello Spirito, e
Scendo il movimento della condiscendenza
Tre imperativi: Docere lo Spirito promesso dal Risorto che insegnerà ogni cosa, mostra la direzione e ci dà l’energia per compiere
Due termini rari: suggeritore (colui che fa tornare alla memoria) e attore, (cfr creatore)
Non permettere che sia lesa da noi la giustizia,
tu che ami l’ordine e la pace;
non ci faccia sviare l’ignoranza,
non ci renda parziali l’umana simpatia,
non ci influenzino cariche o persone.
Tienici stretti a te col dono della tua grazia,
perché siamo una sola cosa in te
e in nulla ci discostiamo dalla verità.
Fa’ che riuniti nel tuo santo nome,
sappiamo contemperare bontà
e fermezza insieme
così da far tutto in armonia con te,
nell’attesa che, per il fedele compimento
del dovere,
ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen.non nos patiaris perturbatores esse justitiae,
qui summe diligis aequitatem;
ut sinistrum nos non ignorantiae trahat;
non favor inflectat;
non acceptio muneris,
vel personae corrumpat:
sed junge nos tibi efficaciter
solius tuae gratiae dono,
ut simus in te unum,
et in nullo deviemus a vero;
quatenus in nomine tuo collecti,
sic in cunctis teneamus
cum moderamine pietatis justititiam,
ut hic a te in nullo
dissentiat sententia nostra,
et in futuro pro bene gestis
consequamur praemia sempiterna. AmenNon permetterà derive mondane Tre NO per preservare l’integrità
no all’ignoranza
al favoritismo
al far accezione di persone
e invece positivamente
Tienici uniti a te per essere una cosa sola tra noi
* Ogni sessione del Concilio Vaticano II è iniziata con la preghiera Adsumus Sancte Spiritus, le prime parole dell’originale latino che significano: “Noi stiamo davanti a Te, Spirito Santo”, che è stata storicamente usata nei Concili, nei Sinodi e in altre riunioni della Chiesa per centinaia di anni, essendo attribuita a Sant’Isidoro di Siviglia (560 circa – 4 aprile 636).
(segue)
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